La Febbre Del Sabato Sera
Ogni sabato sera Tony frequenta, assieme ai suoi amici Joey, Gus, Double J. e Bobby C., la discoteca 2001 Odyssey, ambiente in cui, grazie alla sua notevole abilità nel ballo, che di fatto è il suo unico vero talento, si è guadagnato il rispetto dei coetanei e l'ammirazione delle donne, delle quali però non ha grande interesse ad approfittare sessualmente, a differenza dei suoi amici.
La febbre del sabato sera
Una sera Gus viene aggredito e picchiato in strada da una banda di ispanici, finendo in ospedale. Supponendo che siano stati i Barracudas, Tony e i suoi amici organizzano una spedizione punitiva, dalla quale escono vittoriosi, per poi scoprire di aver pestato la banda sbagliata.
Nella stessa serata gli amici di Tony, ubriachi, abusano di Annette mentre Tony tenta invano di dissuaderli, per poi lanciarsi in un'ennesima bravata sul ponte di Verrazzano, facendo acrobazie tra cavi e piloni. Qualcosa va però storto e a farne le spese è il giovanissimo Bobby, apparentemente il più equilibrato, ma spesso emarginato per le sue origini portoricane e per il suo benessere economico. Nei giorni precedenti, Bobby aveva chiesto consigli ai suoi amici e al fratello di Tony, Frank Jr., un sacerdote cattolico recentemente uscito dalla Chiesa, in quanto aveva messo incinta la sua ragazza e non era riuscito a farla abortire, ma le sue richieste di aiuto erano rimaste inascoltate. Tony assiste così alla tragica morte del ragazzo, che precipita suicida nel fiume, senza riuscire a intervenire.
Il budget relativamente basso del film (3,5 milioni di dollari) fece sì che quasi tutti gli attori fossero ignoti al grande pubblico. Molti di loro furono reclutati dalla scena teatrale newyorkese e per più del 40% di loro si trattò del debutto cinematografico. L'unico attore del cast già relativamente conosciuto era proprio il protagonista John Travolta, grazie al suo ruolo nella sitcom I ragazzi del sabato sera (la serie, precedente il film e nota in inglese come Welcome back, Kotter, fu trasmessa per la prima volta in Italia nel 1980 con questa denominazione, proprio sulla scia del grande successo al botteghino del film).
Il critico Gene Siskel del Chicago Sun-Times ha così descritto il film: "Un minuto all'interno de La febbre del sabato sera può darvi un'idea degli eccessi e dell'energia delle discoteche, e sapete bene a cosa mi riferisco". Siskel lodò anche l'"energetica" performance di Travolta: "Travolta sulla pista da ballo è come un pavone sotto anfetamine. Si esibisce come un pazzo".[16]
Pauline Kael del New Yorker ha rilasciato nell'autunno del 1978 una recensione altrettanto positiva: "Il modo in cui La febbre del sabato sera è stato diretto e filmato è tale da farci sentire il ritmo della discoteca. Sono le migliori scene di ballo mai girate. E poi Travolta... Travolta è riuscito ad interpretare un personaggio incapace di mostrare una nota falsa; anche l'accento di Brooklyn suona impeccabile... La febbre del sabato sera, a modo suo, ci trasmette qualcosa di romantico: hai bisogno di muoverti, di ballare, e puoi essere tutto quello che vuoi; e quando la musica finisce, torni ad essere normale."[17]
Quante volte abbiamo visto un film presentato come "basato su una storia vera"? Come racconta Sonia Ciampoli nel libro Misteri svelati - Viaggio razionale tra i classici dell'ignoto (Cicap, 2017), Hollywood spesso si ispira a un fatto di cronaca, ne ricava un prodotto commerciale, e poi lo vende sfruttando il valore aggiunto della *verità. *Naturalmente questo non vuol dire che un bambino sia stato davvero posseduto dal demonio, né che tre documentaristi in erba si siano persi nei boschi del Maryland. Ma l'espediente funziona, ed è utilizzato anche fuori dalla sfera del paranormale. Per esempio, forse non tutti sanno che La febbre del sabato sera (1977)è tratto da un'articolo pubblicato nel 1976 su New York Magazine: Tribal Rites of the New Saturday Night. Nel cappello introduttivo l'autore Nik Cohn aveva scritto: "Tutto quello che è descritto in questo articolo è reale e o ne sono stato testimone diretto, o mi è stato raccontato dalle persone coinvolte. Solo i nomi dei principali personaggi sono stati cambiati".
Cohn era diventato famoso per le sue storie sul proletariato britannico, e non fece altro che usare lo stesso stampo per raccontare dei giovani newyorkesi. Col contributo delle memorie di Cohn, l'uomo visto all'Odissey diventò Vincent, giovane commesso che consacrava ogni sabato sera al ballo. Alla rivista non erano mai stati particolarmente entusiasti del progetto di Cohn, ma le iconiche illustrazioni di Jim McMullan, convinsero definitivamente i responsabili a pubblicare il pezzo.
La febbre del sabato sera è il film musicale diretto da John Badham che ha dato notorietà mondiale a Travolta. Il film fu un successo anche grazie alla colonna sonora dei Bee Gees. Nel 2010 è entrato a far parte della National Film Registry per il suovalore storico e culturale.
A metà luglio del 1518, nella città di Strasburgo, una donna scese in strada e iniziò a ballare: alcuni giorni dopo non aveva ancora smesso e, nel giro di una settimana, a ballare in strada c'erano almeno 100 persone. Il fatto non aveva spiegazioni e le autorità pensarono che la "febbre del ballo" in pochi giorni si sarebbe esaurita spontaneamente: così, nel frattempo, ingaggiarono ballerini e musicisti.
Torna in sala, restaurato in digitale, director's cut, distribuito dalla Cineteca di Bologna, La febbre del sabato sera. Le fonti critiche non furono tantissime, o meglio del film si parlò parecchio ma soprattutto in termini sociologici. Fuori dai radar cinefili (purtroppo) il capolavoro di John Badham avrebbe cambiato il mondo della cultura popolare.
Perché? Come ha scritto a suo tempo Pauline Kael, critica del New Yorker, La febbre del sabato sera, a modo suo, ci trasmette qualcosa di romantico. Hai bisogno di muoverti, di ballare, e puoi essere tutto quello che vuoi; e quando la musica finisce, torni ad essere normale.
Vi aspettiamo Sabato 26 Agosto alle ore 21 per "Serata danzante: la febbre del sabato sera", c/o la Comunità Il Ponte in via Ferrino, 940 a Confine di S.Felice sul Panaro (MO).
I Pr sempre più digitali, il divertimento serale strategico per le politiche di marketing, un pubblico sempre più propenso e disponibile a trasferirsi. Anche la febbre del sabato sera non è più quella di una volta, ma sta attraversando un periodo di profondo cambiamento.
La National Film Registry della Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti ha scelto nel 2010 La febbre del sabato sera come film da conservare e proteggere perché storicamente e culturalmente significativo. 041b061a72